La nostra filosofia
La nostra filosofia
La Medicina Funzionale Regolatoria è una branca della medicina che studia la risposta biologica dell’organismo allo stress, causato da agenti fisici, chimici, biologici e sociali.
In quest’ottica, sono considerate di enorme importanza le interconnessioni fra psiche e soma, mediate principalmente dai seguenti apparati: sistema nervoso autonomo, endocrino, immunitario, microbiota e metabolismi. La buona medicina attualmente è sempre più una scienza multidisciplinare e la possibilità di comprendere i vari fenomeni fisiopatologici richede un collegamento tra i diversi campi del sapere. Ogni persona è caratterizzata da una personale individualità biochimica e fisiologica, pertanto i metabolismi, le condizioni dei pH biologici e la reattività enzimatica hanno un ruolo rilevante.
Oggi il binomio nutrizione e attività fisica è internazionalmente riconosciuto come il fattore più importante per impostare una corretta terapia regolatoria nell’ambito della Medicina Funzionale, questa reale evidenza dovrebbe essere tenuta in considerazione da qualunque operatore responsabile e aggiornato, che opera in ambito della medicina e della salute umana.
La Medicina Funzionale non vuole essere considerata in contrapposizione alle attuali conoscenze della medicina convenzionale, ma piuttosto come supporto in grado di creare un virtuoso sinergismo, fornendo innovativi modelli diagnostico-terapeutici.
L’approccio al paziente non è più centrato sulla malattia, piuttosto sulla valutazione delle sue capacità reattive, evidenziando precocemente le alterazioni funzionali.
La salute non vogliamo interpretarla come assenza di malattia, ma come un corretto equilibrio biologico dinamico, capace di far fronte agli stress di qualsiasi natura, cercando di sfruttare il proprio massimo potenziale genetico.
Una medicina contemporanea sempre meno coerente
Solo oggi, nell’era moderna, la medicina sente il bisogno di frammentare le competenze e definire non soltanto un confine considerevole tra medicina allopatica e medicina olistica, ma creando anche iper-specializzati all’interno della stessa medicina allopatica, che rischiano di perdere di vista sempre di più l’insieme e la complessità del organismo umano, concentrando l’attenzione sulla malattia e non più sul malato, facendo sentire la persona un oggetto in balia degli eventi (diagnosi chimiche, genetiche, radiologiche, terapie farmacologiche, ecc.) e non un soggetto che in prima persona deve interagire responsabilmente sul cambiamento del suo stile di vita, rivalutando i due fattori più influenti, l’attività fisica e l’alimentazione.
Raccolta e analisi dei dati a scopo predditivo
Noi riteniamo che la raccolta dati e la relativa elaborazione sia la fase più importante del percorso, se viene eseguita in modo accurato nella sua corretta interezza, si dimostra complessa e laboriosa, ma sempre necessaria per poter impostare una corretta proposta terapeutica.
Utilizziamo dati anticipatori estremamente innovativi e incrociandoli tra di loro sono capaci di offrire una lettura predittiva, mappando profili di soggetti con situazioni definite subcliniche a volte insospettabili.
I marker innovativi non vengono individuati solo da sofisticate analisi ematiche, urinarie o genetiche, ma anche da un attenta analisi della composizione corporea.
La tutela del diritto alla salute è subordinato a logiche di profitto e di allontanamento del pericolo verso contenziosi giuridici.
Tutto questo sta facendo perdere credibilità e fiducia alla medicina ufficiale, che registra inoltre un continuo aumento delle patologie iatrogene (iatrogenesi significa prodotto da un guaritore), indotte dalla tossicità dei farmaci, errori di posologia, insufficiente controllo del paziente nel corso della terapia, eccessiva fiducia verso nuovi farmaci, interferenza negativa tra più farmaci, intempestiva sospensione di un trattamento, ecc.
Questo argomento sta diventando una delle priorità del settore sanitario, una metanalisi pubblicata dal Int J Clin Pharmacol Ther. 2010 ago; 48 (8): 517-24. ha dimostrato che l’incidenza della malattia iatrogena può arrivare fino al 33,9% dei casi, spingendo i pazienti ad aprire sempre più frequentemente contenziosi giuridici verso i medici.
Conseguentemente, molti medici si sentono costretti a intraprendere una medicina difensiva “negativa” detta anche omissiva, nel tentativo di minimizzare il rischio di possibili cause legali nei loro confronti.
Così facendo si riduce la tutela del diritto alla salute del paziente ad interessi subordinati a logiche di profitto e di allontanamento dei pericoli verso eventuali contenziosi giuridici.
La medicina vista dai più grandi pensatori di tutti i tempi
La letteratura classica, relativa alla storia della medicina antica, è ricca di contributi forniti dai grandi medici pensatori, e con le loro definizioni riguardo alla medicina, è chiaro che concepivano un approccio alla salute, mettendo al centro la regolazione dei comportamenti, e principalmente Alimentazione e Attività fisica, oltre alla respirazione e un atteggiamento mentale positivo.
Medicina Ayurvedica 5000 anni fa
il medico Ayurvedico Caraka Samhitā scrisse “dall’esercizio fisico si ottiene la leggerezza, la capacità di lavorare, la fermezza la tolleranza delle difficoltà, l’eliminazione delle impurità e la stimolazione della digestione”. “Colui che mangia in modo sano, padrone di sé e stimato dagli uomini buoni, vive per trentaseimila notti senza malattia”.
Medicina tradizionale Cinese 2700 anni fa
Nel “ Libro classico di Medicina dell’Imperatore Giallo “ il “Huang Di Nei Jing” sono già presenti citazioni e riferimenti alla necessità di ricorrere a una alimentazione adeguata evitando gli eccessi perché avevano già maturato l’idea del rapporto alimentazione – malattia. L’alimento è sempre stato considerato la prima medicina.
Medicina dell’antica Grecia 2500 anni fa
Ippocrate, definito il padre della medicina preventiva, scrisse: “Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né in difetto né in eccesso, avremmo trovato la strada per la salute. (Ippocrate 460-377 a.C.)